Daisy Coleman, 23enne che aveva rivelato di aver subito abusi in un documentario Netflix, si è tolta la vita. A darne l’annuncio è stata sua madre.
Una storia agghiacciante e drammatica quella di Daisy Coleman, che nel documentario Netflix Audrie e Daisy aveva raccontato le violenze da lei subite a 14 anni e i pregiudizi con cui venne trattata nella sua città (il ragazzo che abusò di lei inoltre non è mai stato condannato). Daisy non ha mai superato il dolore e la vergogna per le violenze subite, e si è tolta la vita a 23 anni. Sua madre, Melinda Coleman, ha annunciato la tragedia via social:
“Mia figlia Catherine Daisy Coleman si è tolta la vita stanotte, era la mia migliore amica e una figlia fantastica. Penso che abbia immaginato che potessi vivere senza di lei, ma non posso. Speravo di essermi fatta carico del suo dolore, non si è mai ripresa da ciò che quei ragazzi le fecero e non è giusto”, ha scritto la donna nel suo post.
Daisy Coleman: suicida la protagonista di Audrie e Daisy
Daisy Coleman, attivista e fondatrice di un’associazione in difesa delle vittime di abusi, si è tolta la vita a 23 anni. Su Netflix era stata la protagonista del documentario Audrie e Daisy perché all’epoca in cui subì le violenze insieme a lei era presente l’amica Audrie Pott, anche lei morta suicida dopo le violenze subite.
Le violenze subite dalle due ragazze sarebbero continuate con atti di bullismo e abusi sia in rete sia a scuola, motivo per cui anche Daisy nel documentario aveva ammesso di aver pensato apertamente al suicidio. A dare l’annuncio straziante della sua scomparsa, via social, è stata la madre Melinda, incredula di non essere riuscita a impedire il gesto estremo di sua figlia. Sui social in tanti si sono riversati sui profili della giovane con messaggi di profondo cordoglio e rammarico per la tragedia di Daisy.
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